Teatro

Special Fringe - Un 'crollo' che fa ridere amaro

Special Fringe - Un 'crollo' che fa ridere amaro

Ci sono un francese, un inglese e un tedesco, ma non si tratta di una barzelletta, perché chi andrà a vedere Crollo!, in scena alla Galleria Toledo per il Fringe del Teatro Festival Italia 2010, troverà ben pochi motivi per ridere. Lo spettacolo, nella parte iniziale, utilizza un linguaggio ironico, dando anche spazio a qualche simpatica trovata al limite del surreale che ben presto però si rivela uno specchietto per l’allodola-spettatore che cade nell’inganno della promessa di un’ora di intrattenimento leggero. Con l’incalzare del ritmo della narrazione, invece, i motivi per sorridere svaniscono, lasciando posto all’indignazione, fino ad arrivare nel finale al registro drammatico, inducendo lo spettatore a delle amare riflessioni sul mondo di oggi.

Siamo nel luglio del 1997, scoppia la bolla finanziaria nel sud-est asiatico, le economie crollano, ed in particolare in Indonesia la crisi è tale da spingere la popolazione a scendere in piazza per protestare, dando così inizio ad una guerra civile che provocherà un migliaio di morti. Nello spettacolo la narrazione degli eventi è affidata all’informazione “ufficiale”, che ha le forme perfette e stereotipate di una giornalista che legge le notizie in studio dall’alto del suo sgabello.

Un’informazione completamente asservita al potere, plagiata e tenuta al guinzaglio dal sistema economico, ben rappresentata da un trio internazionale di broker che fa da contrappunto sonoro e vocale alle impennate e alle picchiate dell’andamento dei mercati. Ma quando l’informazione, davanti alle crudeltà perpetrate negli scontri di piazza, con un sussulto di umanità comincia a prendere consapevolezza del suo ruolo e della necessità di denunciare ciò che realmente sta accadendo, ecco che arriva inesorabile la repressione del sistema di potere che le si scaglia contro con tutta la sua violenza, riducendola al silenzio.

In questo 'murale' del mondo globale, disegnato con colori sgargianti e cupi, trova posto la rappresentazione dell’impegno civile, che veste i panni di una giovane studentessa cinese che rompe gli indugi e sceglie di partecipare alle manifestazioni di protesta, prototipo dell’individuo che rivendica il diritto di essere artefice del proprio destino e di determinare il volto del mondo in cui vive, senza dover necessariamente subire le scelte imposte da un nemico invisibile e potente.

Versione italiana di un lavoro originale di Jean Tay, Crollo! vede in scena un buon cast di attori, Michela Bruni, Valentina Izumì, Ernesto D’Argenio, Luca Guastini, Gianluca Soli, diretti da Giulio Stasi, la cui regia risulta più convincente nella parte drammatica dello spettacolo che, a giudicare dagli applausi del pubblico, è riuscito nell’intento di dare uno scossone alle corde più intime dello spettatore.